A te che vieni da noi per la prima volta
Hai finalmente osato! Hai avuto l’ultimo coraggio, l’ultimo sussulto; hai aperto questa porta forse con l’ultima briciola d’energia che ti è rimasta nella tua immensa disperazione e da questo momento il tuo accoglimento è la nostra grande preoccupazione.
Vedendoti abbiamo riconosciuto nel tuo tentativo, nel tuo sguardo, di essere mortificato ed abbattuto come eravamo noi stessi al momento della nostra entrata.
Questo richiamo, non alla pietà ma all’aiuto e alla comprensione di ciò che il mondo intero ci rifiutava e che con gli occhi, meglio delle parole che avresti potuto dire, esprimevano con grande ansietà, noi lo abbiamo gridato prima di te.
La mano che tu ci hai teso, come se ti sentissi umiliato di essere dei nostri questa sera, come se ti credessi afflitto da una tara, questa mano noi te l’abbiamo stretta per salutarti, per “tirarti fuori da là”.
Come dobbiamo consolidare il contatto con te? Bisogna circondarti, parlarti, rassicurarti forse? O tentare di farti parlare… o ancora lasciarti qui ad ascoltare e giudicare e forse male giudicare?
Tutto questo dipende dalla tua reazione, dalla tua propria attitudine quando, per la prima volta hai davanti a te degli alcolisti di tutte le età che si riuniscono per non bere più. Un paradosso che tu non realizzi subito.
Siamo qua pieni di comprensione per i tuoi problemi che peraltro abbiamo vissuto, pieni di speranza che tu seguirai il nostro Gruppo e il nostro esempio e che anche tu “ne uscirai”. Sentiamo anche quando la tua decisione di frequentare il nostro Gruppo è fragile in questo primo giorno e temiamo che uno sbaglio ti irriti e ti impedisca poi di ritornare.
Devi essere indulgente nei nostri confronti e cooperare, non abbiamo ricevuto nessuna formazione speciale sul modo di accoglierti. Alcuni di noi sono anche “nuovi”, come te, altri hanno acquisito l’esperienza che conferisce l’assiduità ai lavori di Gruppo, ma ricordati bene che tutti noi abbiamo la volontà di aiutarti e che, specialmente ora, il desiderio di salvarti rende la nostra sobrietà così preziosa.
Non possiamo che lasciar parlare il nostro cuore con il desiderio di convincerti delle necessità di tornare assiduamente alle nostre riunioni.
Se le nostre parole ti sembrano nere, ritorna ugualmente, finirai per interessarti, per credere che è possibile, anche per te, dividere la nostra speranza e la nostra fede ad Alcolisti Anonimi.
Credimi, le persone che vedi non sono superuomini o superdonne; non hanno più volontà di quanta tu abbia l’impressione per averne.